Bigoressia: La trappola dei Giganti D’Argilla
La bigoressia (dall’inglese big= grande e dal latino orex= appetito), è la fame di grossezza, ovvero il desiderio di possedere un corpo sempre più muscoloso.
Essa è anche comunemente chiamata dismorfofobia muscolare o anoressia inversa, ed è una patologia emergente che colpisce principalmente il sesso maschile che pratica attività di body building.
Nel soggetto con tale disturbo, a suscitare eccessiva preoccupazione non è l’intero corpo, come nei Disturbi del Comportamento Alimentare, ma una parte precisa (occhi, bocca, mascella, braccia, massa muscolare, pallore o rossore, sudorazione, gambe, pancia, fianchi, ecc…).
I bigoressici, ad esempio, lamentano di avere “un viso troppo grosso, un braccio esile, un naso schiacciato, addome sempre troppo gonfio”.
Criteri Diagnostici:
Tale forma di dismorfismo corporeo è definito dal DSM-IV secondo tre criteri diagnostici:
il primo, stabilisce che la persona deve essere preoccupata per un difetto immaginario nell’aspetto fisico o, se presente una piccola anomalia fisica, provare una preoccupazione di gran lunga eccessiva;
il secondo, indica che questa preoccupazione deve causare disagio significativo nel funzionamento sociale, lavorativo oppure in altre importanti aree;
l’ultimo, definisce che la preoccupazione non è meglio attribuibile ad un altro disturbo mentale.
I Sintomi:
I sintomi caratterizzanti la bigoressia sono:
Dispercezione corporea, caratterizzata da una preoccupazione patologica, un’attenzione ossessiva per la propria immagine corporea che però viene percepita in modo distorto. La singola parte del corpo assorbe completamente l’attenzione e i pensieri del soggetto, che passa molte ore al giorno (anche davanti allo specchio) preoccupandosi del suo “difetto”, percependo forte disagio emotivo, ansia e inadeguatezza. Il “presunto difetto”, quando presente, è ritenuto dagli altri ininfluente, ma il soggetto lo ritiene enorme, orrendo, determinante per giudicarsi e per relazionarsi e le rassicurazioni degli altri hanno effetto temporaneo;
Comportamento di addiction nei confronti dell’esercizio fisico che è diverso da quello salutare, gli atleti con bigoressia si esercitano compulsivamente per ottenere un corpo più grosso, ma non sono mai soddisfatti della loro immagine. L’attenzione incontrollabile a perseguire il proprio allenamento e a non trasgredire il rigido regime alimentare spesso iperproteico o ipocalorico porta questi soggetti a perdere di vista amici, famiglia, lavoro (isolamento sociale), attività ricreative e a ricorrere anche all’uso di steroidi.
Origine:
L’origine della bigoressia, secondo uno studio, può essere ricondotta a tre fattori interdipendenti: genetico, ci sarebbe una componente biologica che predispone alcune persone al disturbo; psichico, la distorsione percettiva del proprio corpo, l’insoddisfazione che ne deriva, un’immagine corporea interna idealizzata, il perfezionismo, le emozioni negative, l’ansia e la bassa autostima sarebbero alla base del disturbo. Spesso il soggetto con bigoressia è stato un bambino esile e gracile, deriso dagli amici oppure iperprotetto dai genitori che ha ora una corazza muscolare per proteggersi; sociale, i social network e i mass media propongono un modello di corpo che non esiste in natura, creando una discrepanza tra corpi reali e corpi irrealistici, queste pressioni influirebbero nello sviluppo dell’insoddisfazione corporea.
Conclusione:
Concludo l’articolo con una riflessione degli autori Scarinci e Lorenzini, che secondo il mio parere, centra il punto focale della profonda sofferenza dei soggetti con bigoressia: essi paragonano il dismorfofobico a un esteta che riempie il vuoto dell’esistenza che muta col desiderio di una bella finzione: “l’immagine rapisce, ossessiona e spinge alla fuga da quel luogo intollerabile chiamato imperfezione e aumenta la disperazione dell’istante vissuto come discrepante dall’ideale, da ciò che si dovrebbe essere.
In questo modo lo specchio rimanda l’alienazione di sé da sé”.
Se pensi di riconoscerti in questi sintomi parlane con un professionista della salute mentale e con un nutrizionista, queste figure potranno guidarti nel migliorare la qualità della tua vita in tutte le sue sfere.
Dott.ssa Carmela Petito
Bibliografia:
Falabella M., ABC della psicopatologia. Ed. scientifiche Ma.Gi., Roma, 2002.
Scarinci, A., Lorenzini, R., Disturbo di dismorfismo corporeo. Assessment, diagnosi e trattamento. Ed. Erickson, Trento, 2015.
Ferrari, E., & Ruberto, M. G., La bigoressia o dismorfofobia muscolare: una nuova patologia emergente. Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia, 2012, 125(2): 373-377.
Colombo, P. P., & Robone, C., Terapia farmacologica del Disturbo di Dismorfismo Corporeo. Rivista di Psichiatria, 2004, 39(5): 295-302.
Giberti, R. Rossi, Manuale di Psichiatria. Edizioni Piccin, Padova 2005.
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