Disequilibrio e compensazione: La Didattica a Distanza
Negli ultimi tempi si discute molto della DAD ( didattica a distanza), sui possibili malesseri che essa può comportare e si discute da tempo anche sull’utilizzo di internet attraverso i dispositivi elettronici.
Internet ha il grande merito di averci proiettati nel mondo annullando le distanze e i cellulari sono diventati le finestre da utilizzare appena vogliamo in questo mondo dove prevale l’aspetto visivo, fatto di bombardamenti di immagini, a discapito di altri aspetti sensoriali altrettanto importanti ed abbandonando il piacere della musica, della lettura e del muoversi.
Ricordo di un mio viaggio in un Paese dell’Asia, mi sono trovata catapultata, rimanendo esterrefatta, in un contesto fatto di totale calma e mi sono accorta che le strade erano prive o quasi di cartelloni pubblicitari, pochissime insegne luminose e l’assenza di maxischermi di video pubblicitari.
Le persone hanno bisogno di contatto con gli altri, un contatto affettuoso e caldo, fatto di carezze ed abbracci, di baci, ciò che rende lo sviluppo psicologico, cognitivo e neurologico dei bambini, uno sviluppo sano.
È stato dimostrato che l’uso eccessivo dei dispositivi elettronici limita il funzionamento del sé, producendo sul piano emotivo isolamento, mancanza di calma, paure e fantasie dove si percepisce che tutto sia possibile, rabbia, delusione e, seppur non condanniamo i rapidi sviluppi della tecnologia, è utile e necessario compensare e ritrovare il benessere. Certo, la didattica on line ci ha permesso di risolvere un problema in un momento di emergenza ma, nel contempo, ha aggravato la disparità tra disequilibrio e compensazione fatto di soli stimoli visivi ed assenza di odori, tatto e vicinanza corporea.
La pandemia ci ha molto lasciato comprendere l’importanza dell’intero mondo sensoriale ed è estremamente importante che siano favoriti ai bambini i complessivi di gioco, movimento, espressione emotiva, percezione, comprensione, momenti che possono essere realizzati nelle Scuole coinvolgendo altre Istituzioni e facendoli rientrare nei percorsi di apprendimento e formazione a docenti ed operatori con l’ausilio di esperti deresponsabilizzando in questo compito le famiglie ed ancora di più i piccoli.
Dott.ssa Pia Venditto