La violenza, in termini giuridici, viene definita come “qualsiasi coazione fisica o morale esercitata da un soggetto su un altro al fine di indurlo a subire o a compiere atti che non avrebbero altrimenti liberamente consentito o commesso” (Organizzazione Mondiale della Sanità; OMS).Con tale definizione viene presa in considerazione la violenza fisica e quella psicologica.

La violenza psicologica lede la personalità della vittima, compromettendone il suo benessere psico-fisico sia breve che a lungo termine.Correlato al concetto di violenza, vi è il concetto di abuso definito come “qualunque situazione, attiva o omissiva, volontaria o involontaria che comporti la compromissione illegittima dei fondamentali diritti collegati alla vita ed espressione della dignità di ogni individuo” (Organizzazione Mondiale della Sanità; OMS).La violenza, in letteratura, viene divisa nelle seguenti categorie:-Maltrattamento fisico e/o psicologico;-Abuso sessuale;-Patologie delle cure, come l’incuria o per procura come la “Sindrome di Munchausen” (secondo tale sindrome i genitori sottopongono i propri figli ad una serie di cure e accertamenti medici specialistici in assenza di sintomi o disturbi. Spesso procurano gravi danni o addirittura l’uccisione);-Abbandono.Inoltre, tali violenze possono avvenire in contesti intrafamiliari, extrafamiliari, istituzionali, di strada, ai fini di lucro o da gruppi organizzati.I danni psicologici a breve e lunga durata sono molteplici:-Bassa autostima;-Difficoltà relazionali;-Comportamenti aggressivi e/o distruttivi;-Ritiro sociale e paura nell’intraprendere nuove relazioni o attività;-Fallimenti scolastici o professionali; -Abuso di alcool e droghe;-Interessi sessuali inusuali;-Disturbi del sonno ed enuresi notturna;-Ansia e depressione; -Sentimenti negativi verso il proprio corpo;-Condotte di delinquenza e di opposizione alle regole sociali;-Comportamenti suicidari.